Come diventare una modella 1

Come faccio?
Quali possibilità? Quali rischi?
Testo redatto da Tau-Visual www.fotografi.org

Unapremessa in tutta sincerità Così come esistono molti fotografi che vorrebbero essere fotografi di moda (ma non ne hanno di fatto la possibilità reale), alla stessa maniera è frequente che una ragazza od un ragazzo si illudano o sia illusi di poter lavorare come modelli, quando in realtà non hanno molte speranze di andare oltre la posizione di ragazza/o immagine, cubista o standista per fiera (nulla togliendo a questo tipo di scelta). D’altro canto, a volte vengono “sotterrate” le potenzialità di una persona che avrebbe davvero i numeri per fare carriera come modella/o, sprecando così un’interessante opportunità professionale. In queste righe trovi delle indicazioni molto sintetiche, ma anche molto dirette, disinteressate e franche sulle possibilità (e gli inganni) del settore, e le modalità per eventualmente muoverti.Il tuo aspetto? – La tua altezza? Per fare i fotografi non basta saper fotografare. Per fare di mestiere le modelle, non basta saper “acchiappare” gli uomini, che spesso si lasciano attrarre dalla “carne fresca” senza andare poi tanto per il sottile. Magari uomini che risulterebbero una palla al piede. Non basta essere carina, è necessario avere un fisico oggettivamente valido e, soprattutto, dotato di classe. 5
Devi confrontarti (ma soprattutto, farti confrontare) con le modelle
che vedi sulle migliori riviste e pubblicità, non con le ragazze
più belle che vedi in discoteca il sabato notte. Come non basta
dotarti di composit o book, al solo scopo di “far sapere in giro
che fai la modella” ma di fatto non lo sei, disertando tutti gli
appuntamenti con le agenzie che ti contattano per partecipare ai
casting, perderesti di credibilità. Tieni conto che per fare la
modella devi essere credibile, disponibile e professionale. Non puoi essere un “tappo”, o non puoi essere bella di viso ed avere un corpo tozzo, o con le gambe corte, perderesti troppi lavori, e non saresti presa in rappresentanza da nessuna delle “buone” agenzie.
Se ritieni di essere davvero dotata (o dotato) come modella/o,
devi farti rappresentare da una seria agenzia che avrà il compito
di valutare le tue possibilità attraverso i propri canali, ed in
caso puntare ad altre realtà (se te la senti di vivere a Milano,
Londra o Parigi).
Costume
Bambini e bambine: mini modelli
(se vorresti che il tuo bimbo lavorasse in pubblicità od editoria,consulta le pagine dedicate con le informazioni specifiche).Cosa ti serve
Devi essere bella/o e dotata/o di classe. Non serve assolutamente
a nulla che tu sappia cantare, ballare o parlare, perché non
stiamo parlando di cinema (il cinema è un ambiente completamente
diverso!) ma di fotografia. Invece, devi assolutamente saperti
muovere davanti un obiettivo. Devi saper essere spontanea e saper
recitare “staticamente” (ovviamente anche con l’aiuto del
fotografo che il quel momento sarà il tuo regista, giusto per
decidere cosa si vuole ottenere). Devi avere una grande pazienza e
non essere insofferente al caldo ed al freddo. Nella maggior parte
dei casi, devi essere giovane. Devi avere un fisico tonico e
comunque resistente alla fatica. Se parli inglese e’ molto, molto
meglio.
In alcuni casi non è la bellezza ad occorrere, ma la
riconoscibilità: la classica massaia, il signore con i baffoni a
manubrio, il volto molto simpatico, eccetera. Si tratta dei
cosiddetti “caratteristi”, che trovano lavoro sia per la
pubblicità che per il cinema anche se sono tutt’altro che “belli”
nel senso classico del termine. Vedi il capitoletto apposito, più
avanti.
Ti chiedono soldi?
Per iniziare a lavorare – o, meglio, per proporti – nel campo
della moda come modella/o non ti occorrono soldi, ma buone
immagini per il tuo book. Tieni conto che le “buone immagini”
delle tue vacanze o realizzate con gli amici, molto di rado
possono servire a qualcosa, perché non assomigliano alle
situazioni fotografiche che devi dimostrare di “reggere” bene come
modella/o.
Occorrono, invece, delle credibili simulazioni di lavori
fotografici veri e propri: dei “test”, cioè una serie d’immagini
che testimonino la tua fotogenicità e la tua capacità di
impersonificare diversi “tipi” di donna o di uomo. Queste immagini
rappresentano il tuo book (vedi più avanti) e sono realmente il
tuo “biglietto da visita”, con il quale tu direttamente ma
soprattutto la tua agenzia potrete prendere i primi contatti con
la potenziale clientela.
In sostanza: se ti occorre qualche denaro, questo sarà per la
realizzazione del tuo book (del test), ma non ha senso spendere –
quasi mai – per altre funzioni. Non serve a niente farsi
supportare – a pagamento – da qualcuno che ti presenti, o dice di
presentarti, a provini cinematografici, così come non ha senso
pagare per farsi proporre come pubblico nelle produzioni
televisive. Le comparsate nelle produzioni cine o spot
pubblicitari, possono far parte anche dei normali casting
d’agenzia. Mentre, presenza come pubblico nelle produzioni TV,
eccetera, si ottengono senza fatica contattando direttamente le
case di produzione o gli studi televisivi. Basta riuscire a
trovare autonomamente il numero di telefono della casa di
produzione che sta cercando per offrirsi come pubblico.
Il costo
di realizzazione del book fotografico, effettivamente necessario
per iniziare a lavorare come modella/o (vedi più avanti) può
variare molto, in relazione a diversi fattori. Mediamente
parlando, puoi aspettarti di spendere da 200 a 400 euro, anche se
non sono infrequenti i casi di book realizzati in cambio servizio
(se sei un modello/a ben utilizzabile, potrai trovare fotografi
esordienti che faranno volentieri “scambio” delle rispettive
prestazioni di modello e fotografo) o di book realizzati da validi
professionisti per cifre superiori (500 – 1000 euro). In quest’ultimo
caso, il fotografo di buon nome non ha ovviamente bisogno di
aggiungere altri volti al suo portfolio, e quindi è impensabile la
collaborazione in cambio servizio.
Oltre a queste cifre, puoi lecitamente aspettarti di non dovere
pagare nulla. L’agenzia di modelli non dovrebbe chiederti denaro
per rappresentarti o, al limite e senza importelo, potrebbe
chiederti di pagare il solo servizio fotografico per costituire il
tuo book con il fotografo di fiducia dell’agenzia.
Il book
Esistono sostanzialmente tre possibilità per costituire un tuo
book:
a) Ti rivolgi ad un valido fotografo, a cui pagherai direttamente
il servizio;
b) L’agenzia di modelli con cui collaborerai ti “passa” la
realizzazione del book con il loro fotografo di fiducia
(solitamente, dietro pagamento del corrispettivo per la
realizzazione del servizio).
c) Trovi – direttamente o tramite l’agenzia che ti rappresenterà –
un fotografo disposto a realizzare le fotografie gratuitamente, in
cambio della tua disponibilità a lasciare le tue immagini anche
nel portfolio del fotografo. Attenzione, però: questa soluzione di
scambio deve convenire ad entrambi le parti: occorre che tu sia
credibile come modella/o professionista (dato che le tue immagini
dovranno “vendere” le capacità del fotografo, ed al contempo
occorre che il fotografo sia agli inizi della sua attività,
diversamente, non avrebbe bisogno di arricchire il suo portfolio
in questo modo) ed abbastanza abile e creativo da rappresentare un
buon interprete della tua figura.
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8 I compositMolto semplicemente, sono dei cartoncini personali – solitamente
in formato A5 – su cui sono riportati i dati riassuntivi del
singolo modello/a, che vengono lasciati ai casting o spediti ai
potenziali clienti: qualche foto (da tre foto a una decina), a
seconda anche del fatto che il composit sia solo un cartoncino con
due facciate, o eventualmente un quartino od un sestino (4 o 6
facciate), il nome o lo pseudonimo (spesso, non il cognome reale)
del modello/a, le misure salienti: altezza, peso, spalle o seno,
fianchi, vita, colore occhi, numero di scarpe. NON viene riportato
il recapito personale del modello/a, ma quello dell’agenzia che lo
rappresenta. Per questo motivo, i casi sono due: o realizzi a tue
spese dei composit con uno spazio bianco per attaccare in seguito
l’etichettina dell’agenzia che ti rappresenterà, oppure fai fare i
composit all’agenzia presso cui sarai rappresentato, in modo anche
da averli graficamente omogenei a quelli degli altri modelli della
stessa struttura. Se è l’agenzia a farti fare il “loro” composit,
pretendi di averne libera disponibilità anche tu (li faranno
pagare a te), e controlla che la “cresta” che sicuramente verrà
fatta sul costo sia attorno il 50 – 70 % del costo reale di uno
stampato simile (è normale ed accettabile, cioè, che i composit
fatti fare dall’agenzia vengano fatti pagare ai modelli, e che il
costo esposto sia superiore a quello della tipografia. Il ricarico
massimo accettabile è del 100%. Oltre, va contestato). Bisogna
tener conto che per molte agenzie il composit adesso è diventato
elettronico e cioè, immesso in un data base del “sito”
dell’agenzia per essere facilmente consultato dai potenziali
clienti per la scelta di un casting per uno shooting.Il casting
Due parole sulle modalità con cui – solitamente – viene effettuata
la scelta dei modelli/e per un servizio.
Il cliente finale indica all’agenzia la tipologia di lavoro e il
genere di donna e/o uomo che occorrono per quelle immagini.
L’agenzia seleziona fra i suoi rappresentati quei modelli che
soddisfano a grandi linee le caratteristiche richieste (od almeno,
così dovrebbe fare), e li informa sul luogo, data ed ora in cui si
svolgerà il casting, cioè un breve incontro con il cliente, il
fotografo ed eventualmente l’agenzia; durante il casting, le
persone preposte alla scelta visionano dal vivo molti più modelli
di quanti ne occorrano effettivamente, appunto per poter
effettuare una scelta ragionata. Viene rapidamente visionato il
tuo book, eventualmente viene fatto uno scatto di prova e
promemoria in digitale o in Polaroid.
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Quando e se verrai scelta/o per quel lavoro, verrai contattata/o dall’agenzia per comunicarti un’opzione, o confermare il giorno delle riprese (lo shooting). Mediamente, la proporzione fra partecipanti ad un casting e persone scelte per il lavoro è di 1 su 20 – 1 su 30, a volte anche meno. La normale giornata di “lavoro” di una modella o di un modello seriamente impegnati, quindi, è principalmente incentrata sulla partecipazione ai casting: tanti, ravvicinati fra loro, e NON PAGATI. La partecipazione al casting, infatti, è l’equivalente di un colloquio di lavoro: nessuno – né l’agenzia né il cliente – pagherà mai i modelli per la partecipazione ai casting, fatta eccezione per qualche rimborso esclusivamente destinato alle “top model”. Un modello “normale” passa quindi la sua giornata girando per la città per presenziare ai casting, (nel caso dei grossi centri, Milano, Parigi, Londra). E’ per questo motivo che l’abitare anche al di fuori dei centri dove si produce l’immagine di alta moda significa, per un/una modello/a avere praticamente meno possibilità di lavori più interessanti. E’ infatti indispensabile farsi rappresentare dalla propria agenzia anche per la partecipazione continua a casting che si tengono in città diverse da quella in cui si vive.
Lo shooting e i compensi La giornata (o le giornate) di realizzazione degli scatti fotografici sono chiamati giorni di “shooting”. Il tuo compenso come modello/a sarà rapportato a tre parametri principali: a) Il fatto che tu sia particolarmente richiesta/o, situazione che si verifica quando assommi – ad aspetto e capacità superiori alla media – anche una buona raccolta di lavori già fatti. b) La destinazione d’uso delle immagini (i compensi sono più bassi per editoria e piccola promozione, e crescono per le pubblicità di larga diffusione, come campagne stampa od affissioni nazionali). c) La durata dello shooting. I compensi per il modello variano enormemente; da poche centinaia di euro (a volte meno, o addirittura gratis) per la realizzazione di servizi redazionali su riviste di reale prestigio, che possano essere un trampolino per il modello, a 500 – 1000 euro per i cataloghi di medio-piccola levatura, a 1000 – 3000 euro per i diritti di campagna stampa e/o affissione. Quando e se diventerai una modella/o affermata, i compensi potranno salire anche considerevolmente, fino a raggiungere parecchie decine di migliaia di euro (nei casi delle “top”). Solitamente la donna e’ pagata più dell’uomo. Immagini di lingerie e nudo, se fatte per clienti conosciuti e documentatamente seri, sono pagati solitamente da 1,5 a 2 volte i compensi standard. Un’agenzia di modelle seria non concede modelle per foto di nudo a fotografi e clienti non conosciuti, (vedi piùavanti).
costumi2007
Lacommissione d’agenziaLa normale commissione di agenzia è del 20%. Anche se possono essere previste formule contrattuali profondamente differenti, che portano il compenso dell’agenzia, mediante altre trattenute, fino a giungere al 40-50%. Solitamente, l’agenzia tratta con il cliente il compenso forfettario di diritti d’uso e giorni di shooting, secondo i parametri descritti al paragrafo “shooting”, e dichiara al cliente il compenso totale, a cui va aggiunto “il venti d’agenzia”, e cioè la commissione dell’agenzia di modelli. L’eventuale successiva richiesta, da parte dell’agenzia, di compensi ulteriori (oltre il 20% pagato dal cliente) che vengano poi sottratti ai modelli è una pratica assimilabile alla richiesta – illegale – di tangenti.Frequente, ma illegale e scorretta.La ricevuta per le prestazioni
Il modello/a descrive le sue prestazioni secondo quattro
configurazioni maggiormente ricorrenti:
a) Ricevuta per prestazione occasionale (da modello italiano)
b) Ricevuta per prestazione occasionale (da modello NON italiano)
c) Fattura per prestazioni professionali
d) Assunzione temporanea come operatore di spettacolo (con ruoli
Enpals)a) – b)
Fintanto che le prestazioni hanno un carattere non prevedibile e
sono molto limitate di numero, è possibile che il modello emetta
una ricevuta per prestazione occasionale, assoggettata a ritenuta
d’acconto del 20% (se il modello è italiano) o a ritenuta
d’imposta del 30% (se il modello è straniero).
La ritenuta d’acconto viene trattenuta (donde il nome “ritenuta”)
in anticipo (donde il nome “d’acconto”) sulle tasse che il/la
modello/a di cittadinanza italiana dovrà poi pagare sulla base del
conguaglio annuo di tutti i suoi redditi. La ritenuta d’imposta
per gli stranieri, invece, “chiude la partita” con il fisco
italiano, nel senso che nulla più è dovuto altre a quella ritenuta
secca.c) Se il/la modello/a cominciano ad avere un discreto giro di
affari, la soluzione più corretta è quella di aprire una partita
iva per la fatturazione delle prestazioni e dei diritti concessi.
Questa soluzione rappresenta un aggravio in termini di fastidi per
la tenuta della contabilità (e relativi costi per un
commercialista od un tributarista che segua la cosa), ma permette
di dedurre anche le spese generali della propria attività.d) Nel solo caso delle produzioni video e cinematografiche e delle
sfilate (NON in quelle fotografiche) i modelli devono essere
assunti come “lavoratori dello spettacolo”, con un’assunzione
temporanea, anche di solo un giorno o due. La paga, solitamente
inferiore a quella percepita da liberi professionisti, viene
quindi descritta come compenso da lavoro dipendente. Alla prima
prestazione occorre iscriversi ai ruoli Enpals locali (ente
nazionale previdenza assistenza lavoratori dello spettacolo);
viene rilasciato un numero di matricola Enpals che varrà anche per
tutte le successive assunzioni temporanee.

La normale commissione di agenzia è del 20%. Anche se possono

essere previste formule contrattuali profondamente differenti, che
portano il compenso dell’agenzia, mediante altre trattenute, fino
a giungere al 40-50%. Solitamente, l’agenzia tratta con il cliente
il compenso forfaettario di diritti d’uso e giorni di shooting,
secondo i parametri descritti al paragrafo “shooting”, e dichiara
al cliente il compenso totale, a cui va aggiunto “il venti
d’agenzia”, e cioè la commissione dell’agenzia di modelli.
L’eventuale successiva richiesta, da parte dell’agenzia, di
compensi ulteriori (oltre il 20% pagato dal cliente) che vengano
poi sottratti ai modelli è una pratica assimilabile alla richiesta
- illegale – di tangenti.
Frequente, ma illegale e scorretta.

La ricevuta per le prestazioni
Il modello/a descrive le sue prestazioni secondo quattro
configurazioni maggiormente ricorrenti:
a) Ricevuta per prestazione occasionale (da modello italiano)
b) Ricevuta per prestazione occasionale (da modello NON italiano)
c) Fattura per prestazioni professionali
d) Assunzione temporanea come operatore di spettacolo (con ruoli
Enpals)

a) – b)
Fintanto che le prestazioni hanno un carattere non prevedibile e
sono molto limitate di numero, è possibile che il modello emetta
una ricevuta per prestazione occasionale, assoggettata a ritenuta
d’acconto del 20% (se il modello è italiano) o a ritenuta
d’imposta del 30% (se il modello è straniero).
La ritenuta d’acconto viene trattenuta (donde il nome “ritenuta”)
in anticipo (donde il nome “d’acconto”) sulle tasse che il/la
modello/a di cittadinanza italiana dovrà poi pagare sulla base del
conguaglio annuo di tutti i suoi redditi. La ritenuta d’imposta
per gli stranieri, invece, “chiude la partita” con il fisco
italiano, nel senso che nulla più è dovuto altre a quella ritenuta
secca.

c) Se il/la modello/a cominciano ad avere un discreto giro di
affari, la soluzione più corretta è quella di aprire una partita
iva per la fatturazione delle prestazioni e dei diritti concessi.
Questa soluzione rappresenta un aggravio in termini di fastidi per
la tenuta della contabilità (e relativi costi per un
commercialista od un tributarista che segua la cosa), ma permette
di dedurre anche le spese generali della propria attività.

d) Nel solo caso delle produzioni video e cinematografiche e delle
sfilate (NON in quelle fotografiche) i modelli devono essere
assunti come “lavoratori dello spettacolo”, con un’assunzione
temporanea, anche di solo un giorno o due. La paga, solitamente
inferiore a quella percepita da liberi professionisti, viene
quindi descritta come compenso da lavoro dipendente. Alla prima
prestazione occorre iscriversi ai ruoli Enpals locali (ente
nazionale previdenza assistenza lavoratori dello spettacolo);
viene rilasciato un numero di matricola Enpals che varrà anche per
tutte le successive assunzioni temporanee.

 

 

 

Diritti di immagine
Come accennato al paragrafo dedicato allo shooting ed ai compensi
(vedi), il pagamento di un/a modello/a è legato a diversi fattori,
uno dei quali – molto importante – è l’uso che verrà fatto
dell’immagine. E’ infatti corretto che il cliente finale paghi una
certa cifra se l’uso dell’immagine sarà riferito ad impieghi
editoriali, altro per impieghi commerciali, altro ancora per
utilizzi pubblicitari. Su ciascuna fotografia (o servizio nel suo
insieme) vengono pagati dei diritti d’uso al fotografo (per
l’immagine fotografica) ed ai modelli (per la loro immagine, cioè
l’uso della loro effigie). Si tratta di diritti distinti, ed
entrambe sanciti dalla legge 633/41 e successive modifiche (legge
sul diritto d’autore, vedi anche www.fotografi.org/FAQ.htm).
Quali siano i diritti di immagine che il modello o modella
concedono per un determinato servizio deve essere determinato per
iscritto. Solitamente, ci si basa sui preventivi e/o sulla
documentazione che fissa le opzioni dei modelli; le agenzie meglio
strutturate, poi, fanno firmare dal cliente o dal fotografo una
“fiche” (una specie di ricevutina) che il modello/a porta con sé,
che indica la destinazione d’uso concessa per quelle immagini.caratteristi / personaggi /attori
Come accennato più sopra (capitolo “cosa ti serve”) esiste un
mercato affine a quello dei modelli, per le necessità, anche
frequenti, di avere personaggi il cui volto non sia bello (a
volte, noiosamente bello) ma caratteristico di un personaggio.
Quindi, il volto da salumiere, quello da vecchia insegnante,
quello del ragazzino dispettoso, e mille altri. Questo genere di
personaggio – se valido e ben rappresentato, e tenendo conto degli
aspetti legati ai problemi del casting (veri), trova lavoro sia
nella pubblicità che nel cinema.
Anche se molte agenzie di modelli “canonici” hanno anche una
sezione dedicata ai caratteristi, ci si imbatte in una nutrita
serie di rappresentanze di personaggi nelle agenzie di attori
(appunto, attori, caratteristi, personaggi) attive molto più sul
terreno del cinema. In questo caso, Roma è assolutamente la piazza
più importante, seguita a molte lunghezze di distanza da Milano e
comunque presenti anche in altre città (per le produzioni video
pubblicitarie).
Leagenzie affidabili
Suggeriamo di leggere il capitoletto (più sopra) intitolato: “ti chiedono soldi?”, perchè è rivelatore dei meccanismi che stanno dietro la richiesta di denaro. In sé, la richiesta di denaro per servizi vari di supporto ai modelli “solo se utili”
(diversi dal book fotografico) non è necessariamente segnale di inaffidabilità.
In linea di massima, conviene procedere molto con i piedi di piombo con le
agenzie che operano fuori dai grandi centri e che chiedono denaro.
Perché un’agenzia dovrebbe chiederti denaro? Perchè il modello
dovrebbe pagare l’agenzia? Per essere introdotti in un giro di
“non-affari”? I sogni te li puoi coltivare da solo, senza bisogno
di pagare qualcuno perchè ti venda solo sogni.
Come valutare l’agenzia?
Per certi versi, la serietà dell’agenzia non è strettamente legata
alla sua notorietà. Mentre è una regola abbastanza ricorrente che
le maggiori strutture siano ritenute tali anche in funzione della
loro serietà professionale, non è invece vero che una struttura di
piccole dimensioni corrisponda ad una gestione non affidabile. E’
quindi importante valutare l’agenzia per quello che effettivamente
è, e non solo per quello che appare.
Il compito dell’agenzia è, in realtà, piuttosto complesso, ed è
proprio sull’affidabilità con la quale si svolge questo compito
che si può valutare la qualità della struttura. L’agenzia,
infatti, si assume l’onere di reperire persone e personaggi
interessanti sul piano fotografico, ma anche quello – per nulla
indifferente – di gestire tempi e disponibilità di queste persone,
oltre ad aiutarli a risolvere tutti i mille problemi di carattere
logistico che non possono e non devono essere fatti pesare sul
cliente, che paga per avere una prestazione pulita da piccoli
problemi ed inconvenienti.
Per valutare l’agenzia si tenga presente che:
a) Dovrebbe conoscere le modelle/i ed il loro carattere;
Un’agenzia dotata di booker validi (il booker è la persona che
segue i modelli/e nel loro lavoro) deve poter contare almeno su un
minimo di conoscenza dei rappresentanti anche per quanto riguarda
la loro personalità sul piano professionale (non su quello
privato, ovviamente)
b) Deve saper gestire i piccoli imprevisti;
uno dei compiti più importanti dell’agenzia è proprio quello di
fungere da “cuscinetto” per assorbire gli effetti dei piccoli
imprevisti. La modella/o devono poter contare sull’aiuto
dell’agenzia se non riescono a trovare il luogo fissato per
l’incontro, se bucano una gomma recandosi allo shooting, se devono
prenotare un treno od un aereo, ecc.
c) E’ normale che non si comunichino i dati personali;
Dei rappresentati non possono e non devono essere comunicati i
dati personali (recapito, telefono, od elementi con i quali
risalire a questi).
d) Non deve richiedere compensi anticipati;
L’agenzia che chieda dei pagamenti anticipati, o delle cifre
forfaittarie prima dell’effettiva prestazione delle modelle non
deve essere accontentata. Il pagamento si effettua, al più presto,
contestualmente alla prestazione. Un’eccezione può essere fatta
nel caso si debbano affrontare delle oggettive spese di trasferta,
che in alcuni casi possono essere chieste in via anticipata. Nei
confronti degli aspiranti modelli, l’agenzia non deve imporre il
pagamento di quote di ingresso, né obbligare a realizzare – a
pagamento – le immagini del book presso di loro. Il servizio di
realizzazione intera del book fotografico deve essere un servizio,
non un’imposizione. Mentre è evidente che sia il book che il
composit devono essere realizzati per iniziare a lavorare, non è
assolutamente obbligatorio che la cosa debba essere fatta tramite
la stessa agenzia. Al limite, l’agenzia può tuttavia rifiutarsi di
utilizzare fotografie di qualità non sufficiente o, comunque, non
in linea con quella media dei book di agenzia.
e) Deve poter indicare tariffe chiare;
I compensi sono notevolmente variabili (come spiegato sopra in lo
shooting e i compensi). Si passa dalle poche centinaia di euro per
lavori fotografici commerciali destinati a depliant a diffusione
limitata (compensi a volte anche inferiori per redazionali di
riviste di moda), a diverse migliaia di euro per le immagini
pubblicitarie.
Tuttavia nel pieno rispetto dell’assoluta libertà del mercato,
occorre che a fronte di una richiesta specifica viene indicato un
costo specifico, quantificato prima di effettuare le riprese.
f) Deve gestire seriamente le ragazze;
Riprese di nudo (ovviamente per le modelle/i di nudo) o lingerie
fanno, solitamente, raddoppiare i compensi. Fatta eccezione per
alcune strutture di dubbia serietà, o che in realtà sono
organizzate per fare divertire i fotoamatori, nessuna agenzia di
modelle seria organizza riprese di nudo per fotografi che non
siano conosciuti, direttamente o indirettamente, e che non possano
dimostrare la loro affidabilità con una commessa di lavoro ben
specifica, e o che sia inoltre giudicata interessante per la
modella stessa in termini di immagine professionale (nel caso di
Workshop, nudo artistico e didattico).
L’esclusiva
Modelle e modelli, nella maggioranza assoluta dei casi, hanno
accordi di esclusiva con le agenzie. Questo significa che è
scorretto cercare di contattarli privatamente, saltando l’agenzia.
Nessun professionista serio accetta o propone simili scorciatoie,
che possono creare noie professionali e legali alle modelle ed ai
fotografi.
Un chiarimento: alcuni fotografi pensano di potere proporre, alle
agenzie, alcune ragazze che loro hanno “scoperto”, per continuare
a percepire delle percentuali sui compensi dei lavori eseguiti. Si
tratta di una strada improponibile. Il fatto che sia stato il
fotografo a scoprire la modella diviene assolutamente ininfluente
nel momento in cui la ragazza stipula un accordo con l’agenzia,
con la quale intratterrà un rapporto di esclusiva. Se il fotografo
“scopritore” vuole percepire dei compensi, deve divenire esso
stesso procacciatore d’affari, trovando concretamente dei lavori
per la modella, ed organizzandone l’esecuzione. In questo caso,
egli stesso funge in sostanza da piccola agenzia.
In bocca al lupo…
 

Testo
redatto da:
TAU Visual – Associazione Nazionale Fotografi Professionisti –

www.fotografi.org